Il 1978 è stato un anno fondamentale per i Judas Priest, che hanno pubblicato due capolavori: “Stained Class” e “Killing Machine”. Con l’arrivo del talentuoso batterista Les Binks, il gruppo ha rilasciato uno degli album più significativi della loro carriera.

Dopo le polemiche seguite a “Sin After Sin”, i Judas Priest sono tornati con un suono più potente e decisamente più metal, abbandonando l’hard rock. Le tematiche oscure dell’album spaziano dalla fantascienza apocalittica alla critica sociale e politica. Durante il tour promozionale, la band ha adottato il famoso stile “pelle e borchie”, diventato iconico.

Judas Priest

L’album si apre con “Exciter”, un brano velocissimo e potente che ha ispirato il nome della band canadese Exciter. Segue “White Heat, Red Hot”, che, pur essendo un’ottima canzone, viene quasi oscurata dalla leggendaria “Better By You, Better Than Me”, accusata ingiustamente di contenere messaggi subliminali. La title track “Stained Class” è il vero apice dell’album, con riff decisi e un’interpretazione evocativa di Rob Halford.

“Invader”, “Saints In Hell” e “Savage” sono altri pezzi di grande qualità, ma è con “Beyond The Realms Of Death” che si raggiunge un altro picco dell’album, grazie a una performance impeccabile di tutta la band e a una sofferta interpretazione di Halford. L’album si chiude con “Heroes End”, mentre la versione rimasterizzata include le bonus tracks “Fire Burns Below” e la versione live di “Better By You, Better Than Me”.

“Stained Class” è senza dubbio uno dei capolavori assoluti dei Judas Priest, nonostante una produzione che a volte non riesce a sottolineare tutto il potenziale dell’album. Le soluzioni stilistiche di brani come “Exciter”, “Stained Class” e “Beyond The Realms Of Death” sono state imitate da numerose band. In sintesi, un album epocale.

VOTO AL DISCO: 9/10

di Chiara

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